Genuinità e passione per un prodotto
di
altissima qualità

I prodotti Dinoabbo si caratterizzano per la grande cura poste in tutte le fasi del processo di lavorazione, dalla produzione, alla trasformazione, al confezionamento, oltre che per l’impegno verso l’ambiente dimostrato dall’azienda.
Il frantoio lavora con energia verde grazie a un sistema fotovoltaico che produce più del 50% dell’energia impiegata.
Inoltre, gli scarti delle lavorazioni, sansa e polverino, vengono utilizzati per il riscaldamento.
Dal costante impegno nel garantire ai consumatori altissimi livelli di qualità, nascono i nostri prodotti.

LA RACCOLTA DELLE OLIVE

In tutto l’imperiese, e quindi anche nel comune di Lucinasco, a causa del terreno collinare e spesso scosceso, le piante di ulivo sono sistemate nei tipici terrazzamenti chiamati “fasce” (piccole strisce di terra sorrette da muri in pietra a secco). La raccolta delle olive, di varietà Taggiasca, l’unica nella zona, avviene nel periodo invernale (dalla metà di ottobre sino alla fine di marzo) secondo la seguente procedura.

Sotto gli ulivi vengono stese le reti e con una pertica di castagno, “a trappa”, si battono ripetutamente i rami per far cadere le olive: tale operazione chiamata “bacchiatura” è l’unica modalità in Liguria per la raccolta, poiché le asperità del terreno non ne permettono la meccanizzazione.

Successivamente, dopo aver eliminato i ramoscelli e le foglie dal frutto (operazione eseguita con la “defogliatrice” e anticamente con la “chitarra”), le olive vengono misurate (in “quarte”, unità di misura che per convenzione corrisponde a 12,5 kg), messe nelle cassette o nei sacchi e portate al frantoio, dove aspetteranno solo una notte prima di essere frante (un’attesa più lunga provocherebbe il riscaldamento delle olive stesse con un abbassamento della qualità).

LA FRANGITURA

Nella “pila”, costituita da un basamento in granito su cui ruotano due macine in pietra “colombina” nera (pietra calcarea locale), vengono versati circa 400kg di olive, che vengono macinate per 60 minuti circa (il tempo, tuttavia, viene deciso in base al grado di maturazione delle olive e alla consistenza della pasta ottenuta). Terminata questa fase di lavorazione, la pasta viene fatta scendere in un apposito contenitore, chiamato “dosatore”, il quale permette di riempire di suddetta pasta i fiscoli (gabbie in fibra di nylon di forma circolare e cave all’interno). I fiscoli sono a loro volta impilati l’uno sopra l’altro su di un carrello movibile fino a un numero di 30 circa; da questo momento hanno inizio quei processi che porteranno alla nascita dell’Olio Extra Vergine di Oliva Taggiasca.